domenica 19 novembre 2017

Castello Utveggio – percorso d’arte e di abbandono

Ricordo che da ragazzo, dopo un’estenuante scalata in bicicletta e trovandomi al cospetto del maestoso castello Utveggio, osservavo la presenza di pecore e capre all'interno. 
Infatti, utilizzando la fatiscente recinzione esistente, qualche pastore aveva usufruito del castello come rifugio per il proprio gregge.
Ero giovane, ma mi domandavo se tale "destinazione d'uso" era quella auspicata dal cavaliere Michele Utveggio.
Dopo molti anni ho partecipato ad un convegno ed ho avuto modo di apprezzare l’imponente struttura liberty, restaurata e dotata, appunto, di una sala convegni con l’impianto di traduzione simultanea ed una foresteria.
I convegnisti restavano esterrefatti apprezzando il sito ed il panorama.
Nello scorso mese di ottobre è nata l’Associazione Salviamo castello Utveggio, e di recente l’Amministrazione comunale di Palermo ed un deputato (Michele Anzaldi n.d.r.) hanno sollevato richieste di affidamento, interpellanze per dar vita ad un tavolo istituzionale affinché tale bene di proprietà della Regione siciliana non si trasformasse nuovamente in "una stalla".
Castello Utveggio nel corso degli anni ha ricevuto diverse attenzioni quali albergo di lusso, casinò ed ultimamente, come già accennato, sede di formazione manageriale.
Certo gli investimenti e gli introiti sono motivo di grandi interessi, ma, a nostro modesto avviso, è un BENE COMUNE e quindi la sua destinazione deve essere per l’intera collettività e mai affidata ai singoli.
Avvicinandosi l’anno 2018, nel quale la città di Palermo sarà capitale della cultura ed accoglierà tanti turisti, necessitano urgenti azioni per la sua valorizzazione, la relativa sistemazione, accessibilità e messa in sicurezza della rete viaria che conduce al castello.
SALVIAMO CASTELLO UTVEGGIO, MA ANCHE MONTE PELLEGRINO   

Cenni di storia (tratto da Wikipedia)
Il castello Utveggio è un imponente palazzo in stile liberty simile ad un castello neogotico dal caratteristico colore rosa pallido, posto sul promontorio del monte Pellegrino (parte integrante e caratterizzante del "più bel promontorio del mondo" come Goethe definì monte Pellegrino nel suo celebre Viaggio in Italia) a 346 m sul livello del mare, con vista sulla città di Palermo.
La costruzione dell'edificio iniziò nel 1928, venne ultimato nel 1933 ed inaugurato l'anno successivo. Il progetto era dell'architetto Giovan Battista Santangelo, professore della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Palermo, che lo eseguì per volere del cavaliere Michele Utveggio. Il cavaliere, che aveva acquistato nel 1927 i terreni dal comune di Palermo, finanziò l'intera opera, compresa la strada di collegamento e il sistema di approvvigionamento idrico.
L'edificio venne quindi adibito ad albergo di lusso, al quale venne dato il nome di Grand Hotel Utveggio. 
La posizione fu scelta per sfruttare l'invidiabile vista sul golfo di Palermo e sull'intera città e, allo stesso tempo, emulare l'hotel Villa Igiea costruito nelle vicinanze.
L'impresa costruttrice, di proprietà dello stesso cavaliere Utveggio, all'epoca era una delle più moderne ed attrezzate della regione tanto che riuscì nella difficile opera in soli 5 anni.
Purtroppo l'idea imprenditoriale non ebbe fortuna nonostante l'offerta per l'epoca fosse estremamente competitiva. Dopo poche stagioni in affari, già all'inizio della seconda guerra mondiale l'attività era in forte declino; in questo periodo si tentò di aprirvi un casinò ma senza successo. La guerra e l'utilizzo della zona da parte delle truppe fasciste inizialmente, e di quelle alleate in un secondo tempo, decretarono la chiusura definitiva dell'impianto che restò per molti anni abbandonato e vandalizzato.
Nel 1984 venne acquistato e restaurato dalla Regione Siciliana ed affidato nel 1988 ad un ente con personalità giuridica per la realizzazione di una scuola manageriale di alta formazione. In questa occasione vennero aggiornati gli interni originali e furono adeguati gli impianti idraulici, elettrici ed informatici per rendere la struttura moderna.